di Ettore Macchieraldo
Mancano 9 milioni di euro del 5 per mille, nessuno lo ha detto e questo taglio ha tutta la��aria di un prelievo forzoso fatto ai danni di chi, in questo contesto di progressivo impoverimento, sta garantendo il livello minimo di solidarietA�: il no profit.
Grazie a un interpellanza del On. Luigi Bobba abbiamo scoperto che A? stato ulteriormente ridotto la��importo che dovrebbe essere corrisposto alle organizzazioni non lucrative cheA� ne hanno diritto. Stiamo parlando del 5 per mille, quel meccanismo contributivo che lascia libera scelta al cittadino di indicare la��ente da finanziare. Un meccanismo che, a 6 anni dalla sua istituzione, ancora non A? chiaro. Ogni anno viene limitato da un tetto deciso unilateralmente dal Governo e si continuano a non capire i meccanismi di distribuzione. A questo si aggiunge una��ulteriore taglio, deciso dalla Ragioneria di Stato. Il prelievo forzoso A? quel provvedimento usato recentemente a Cipro, ma di invenzione del dott. Sottile. Nel 1992 Giuliano Amato prelevA? il 6 per mille dai conti correnti degli italiani, data la situazione di a�?emergenzaa�� economica. Quello attuato dalla Ragioneria di Stato A? ancha��esso un prelievo forzoso, fatto ai danni degli enti che stanno garantendo un minimo di coesione sociale, quindi ai danni di tutti i cittadini (anche quelli che non indicano a chi destinare il proprio 5 per mille)
Il tetto previsto per i contributi da assegnare del 2011A� – notare: vengono forse ora corrisposte le quote di oltre due anni fa a�� era di 400 milioni di euro, questo A? stato ridotto a 391. Mancano alla��appello 9 milioni di euro. Ea�� proprio come mettere le mani in tasca di chi giA� ha solo pochi spiccioli.
In questo modo si chiama 5 per mille, ma diventa 4 o 3 per mille. Non si puA? sapere perchA� il tetto imposto da ogni governo non permette di calcolare veramente quanto gli italiani destinino al No profit con il proprio 5 per mille della��Irpef (e certamente sono piA? di quelli del tetto imposto). Per il 2011 sA� A? calcolato che le indicazioni degli italiani avrebbero, senza tetto, portato 490 milioni agli enti accreditati .
Sembra una nuova versione del gioco dello schiaffo, con la differenza che non A? uno del gruppo che colpisce il singolo senza farsi vedere, bensA� viene colpito il gruppo da un singolo invisibile.
Abbiamo posto alcune domande ad Andrea Pistono, Presidente del Centro Servizi Volontariato di Biella, per capire di piA? del 5 per mille e di questo prelievo forzoso ai danni del No Profit.
– Il 5 per mille A? un prelievo fiscale di recente introduzione. Puoi spiegare come funziona?
– Ogni cittadino, all’atto della dichiarazione annuale dei redditi puA? decidere di devolvere una quota delle proprie tasse (esattamente il 5 per mille dell’importo pagato) ad una delle associazioni o enti accreditati.
– Quindi il contribuente, scrivendo il codice fiscale dell’ente a cui A�devolvere il proprio 5 per mille, non aumenta le tasse da versare, semplicemente indica a chi vuole destinare la propria quota. Questo A? calcolato sul reddito di ciascuno o sul gettito totale delle Entrate?
– Esattamente : non si tratta di un ulteriore prelievo, ma si destina una piccola parte di quanto giA� si paga. L’importo viene calcolato su ogni singolo contribuente, ma il meccanismo di attribuzione non A? cosA� semplice e lineare come sembra e come dovrebbe essere; infatti l’amministrazione finanziaria (su scelta dei vari Governi che si sono succeduti) ha fatto di tutto per evitare che questi importi venissero accreditati per intero.
– Ogni anno viene fissato dalla Legge Finanziaria – o da un provvedimento ad essa collegato – un tetto che limita la libertA� di scelta dei cittadini contribuenti. E cosA�?
– Ogni anno le cose cambiano proprio perchA? non siamo in presenza di una Legge, ma di un provvedimento che entra nella Legge Finanziaria e che addirittura talvolta ha fissato un tetto massimo aggirando quindi in modo vergognoso la volontA� dei cittadini contribuenti.
– Quale A? l’ulteriore abuso che c’A? stato quest’anno da parte della Ragioneria dello Stato nella distribuzione del dovuto del 2011?
A� – Beh, se parliamo di abusi abbiamo un’ampia scelta: ne cito due. Il primo A? emerso in seguito ad una interpellanza del Senatore Bobba , alla quale il viceministro Fassina ha risposto spiegando che a fronte di un tetto ( !!!!!!!!!!!! ) di 400 milioni, il Ministero ne aveva erogati solamente 391, e questo senza una motivazione, o meglio dicendo che quelli erano i soldi disponibili ! Il secondo A? proprio il tetto dei 400 milioni. Pensate che la somma totale dalle scelte delle dichiarazioni dei redditi era di 490 Milioni.
A�- PerchA� A? importante per il No profit il finanziamento attraverso il 5 per mille?
– La rilevanza sta nel fatto che sono i singoli cittadini a decidere di sostenere le non-profit e quindi ogni organizzazione misura anche in questo modo l’efficacia della propria azione. E’ uno stimolo in piA? ad essere efficaci.
A�- Ritieni possa essere il presupposto per un nuovo welfare di prossimitA�?
– Se si dovesse seguire questa strada sarebbe necessario riformare radicalmente il 5 per mille. Uno dei rischi da evitare A? quello di farsi scaricare addosso ( addosso a noi non-profit ) le gravi inadempienze dello Stato Sociale, ed in un periodo di crisi e ristrettezze economiche, A? una tentazione forte. AnzichA? riformare il welfare e rimettere mano alla progressivitA� dell’imposizione fiscale si sceglie di delegare al volontariato le situazioni piA? critiche presenti nella societA�.