foto di Marcella Sarsino
mappe a cura di Pancrazio Bertaccini
Erano piA? di 50 le persone che si sono ritrovate per la passeggiata per terre incolte organizzata dal Comune e dall’associazione Semi di Serra nel pomeriggio di sabato a Roppolo. Era il secondo appuntamento del percorso che sta portando alla costituzione di una associazione fondiaria e di una cooperativa agricola per recuperare le terre incolte come opportunitA� di lavoro per disoccupati e sottoccupati, e come salvaguardia del territorio dall’incuria e dai rischi idrogeologici.
a�?Sono favorevolmente colpito dall’interesse che sta suscitando questa nostra iniziativaa�? dichiara Giorgio Boltri, sindaco di Roppolo. a�?Anche l’evento di sabatoa�? continua il primo cittadino a�?A? stato partecipato. Noto molta curiositA�, a cui dovrA� seguire l’impegno. Da parte dell’Amministrazione e mio personale continueremo a sostenere la necessitA� del recupero dei terreni, e il nostro impegno non mancherA�a�?
Sono stati visitati 6 appezzamenti in tutto. Tre sono nella parte bassa del paese, e altri tre nelle frazioni alte. L’estensione della terra fino a qui messa a disposizione da 4 privati abitanti di Roppolo per riportarla a coltivazione A? oltre l’ettaro. Una quantitA� adeguata per partire la prossima primavera con la produzione di ortaggi e piccoli frutti.
Il prossimo appuntamento di questa intrapresa sarA� sabato 30 novembre, in luogo e orario da definire, per costituire il Gruppo d’acquisto che sosterrA� le coltivazioni, tramite l’impegno all’acquisto degli ortaggi. In quella occasione verrA� anche costituito il nucleo di lavoratori che vogliono sporcarsi le mani con la terra roppolese. Come piA? volte specificato dai Semi di Serra inizialmente non sarA� possibile garantire reddito, ma A? proprio obiettivo dell’iniziativa rendere di nuovo redditiva l’agricoltura rilocalizzando una parte dell’economia e cercando finanziamenti pubblici e privati che sostengano questa scelta. a�?Non A? una strada comoda, ma ci sembra l’unica possibilitA� attuale per rispondere in modo adeguato alla crisi in corso. Questa situazione di recessione che si protrae da anni ha portato molte famiglie a condizioni di vita difficili. Riuscire ad autoprodursi una parte del cibo, costruire dei circuiti di economia locale, ci paiono i primi passi per dare insieme risposte a questi bisognia�? Spiega Ettore Macchieraldo, promotore dell’iniziativa.