di Irene Serracchioli
dal numero in edicola di Varieventuali
Due giorni in montagna con http://www.vocationtraining.org/2018/02/11/cheap-colospasmyl/ gli studenti, dove la realtAi?? irrompe senza veli
Eai??i?? un attimo.
Un fotogramma, uno di quegli istanti nei quali ciascuno pensa quel che ciascun altro pensa e tutti sanno che gli altri sanno: siamo fregati.
SENZA FIATO
Quattro over cinquanta occhi sbarrati di fronte a una tavolata dodicenne: cinquanta ragazzini, cinquanta cellulari, cinquanta sguardi appiccicati a quei cinquanta cellulari, cinquanta dita a scivolare su monitorino con le foto del gatto o delle ultime smorfie. http://rrea.com/blog/price-for-naprosyn-500mg/
Basiti, i rottamandi adulti constatano un mondo che non conoscono piA? e che dAi?? presagi inquietanti.
Tre ragazze, tre, stanno fuori dal coro: parlano, ridono, fanno discorsi da dodicenni, si raccontano storielle familiari, si scambiano guanti, berretti e confidenze. Aliene.
Tutti gli altri, tutti, si riprendono il fiato che era stato loro tolto la notte, ammassato in quella busta dove i crudeli prof ritiravano telefonini lasciandoli boccheggianti (tanta elettronica sul comodino, poi, dava un poai??i?? di brividi, un ronzio alla nuca, la sensazione che mica A? salute, molto meglio sbolognarla al collega).
Ora, colazione consumata in fretta, riafferrano il maltolto per riprendere a messaggiare compulsivamente, ai???guardi prof cosa mi scrive Mircoai??? (ai???ciao come stai?ai???), ai???ma se A? di fronte a teai??i??ai???, ai???eh eh lo so, lui fa sempre cosAi??ai???.
A pranzo il vecchiume insegnante esce dai gangheri: ai???non voglio vedere cellulari sul tavoloai???, e deve urlare e pure minacciare ai???o il telefono o il piattoai???.
La sera prima, in albergo con le luci colorate e la musica e tutti saltellanti, ragazzini patetici ballavano esibendo e ondeggiando il loro totem illuminato. Un ultimo sguardo adorante prima della sottrazione notturna. http://mindfulparenthood.org/himalaya-diabecon-price-in-india/
Perfino sciare, a un certo punto, diventava brama di pausa e touchscreen.
Ritorno in pullman: venticinque coppie auricolate e concentrate, ciascuno sulla propria musica emessa dal proprio gingillo compulsato. Alla domanda ai???qualcuno ti verrAi?? a prendere allai??i??arrivo?ai??? la risposta arriva mugugnata, testa bassa dita chattanti e pessima educazione.
DENTRO/FUORI
Eppure questi adolescenti dentro la scuola sono diversi: carini, educati, dialoganti, spesso distratti ma talvolta riflessivi, intelligenti, perspicaci, capaci, simpatici. Lai??i??abitudine alla disattenzione multitasking A? la bestia in agguato, sAi??, ma sgominabile.
SarAi?? che quello A? pur sempre un luogo delle regole, dei si puA? e non si puA?, dei limiti e delle demarcazioni, dei confini, deliberati insieme ma concreti. Eai??i?? un tempo strutturato. Odiato, a volte, e perA? ultimo baluardo contro noncuranza, sciatteria, indifferenza.
Vederli fuori A? disincanto illuminante, realtAi?? senza veli, sofferenza e timori.
PuA? la scuola, ci si chiede allora, combattere ancora contro tutto il resto?
Cai??i??A? UN GENITORE?
ChissAi?? se A? rimasto piA? di qualche sparuto genitore, in questo Paese, che osi imporre regole, che dica cose antiche come questo sAi?? ma questo no, perchAi?? io ho un piano su di te e so parecchie cose piA? e meglio di te e tu stai alle regole anche se non ti va.
ChissAi?? se piA? di qualche madre e piA? di qualche padre sopportano un figlio immusonito che magari protesti perchAi?? ai???gli altri sAi?? e io noai???, che si ribelli e ai??i?? vivaddio ai??i?? consideri i genitori dei seccatori, che reclami e dissenta e recalcitri.
Se piA? di rare isolate famiglie decidono che a tavola si mangi e si chiacchieri e ci si racconti guardandosi perfino negli occhi; che il tablet a scuola no perchAi?? la versione di Latino non si copia dalla rete, che se non studi ti becchi 4 e pazienza, dovrai rimediare; che se vuoi fare il figo con lai??i??ultimo modello Apple vai a fare il cameriere e te lo compri; che puoi divertirti addirittura senza app; che primum vivere, deinde fotografare; che puoi sopravvivere allai??i??idea di essere un poco diverso dagli altri e scoprire che addirittura non A? male; che se prendi unai??i??insufficienza, o una nota, o una strigliata, non A? sempre perchAi?? i professori sono cerberi insensibili e pure scansafatiche.
Eai??i?? che magari, invece, spingono contro venti cattivi e fortissime maree.
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