Il Biellese è Glocal e dobbiamo ripararlo

Glocal così ha definito ieri  il Biellese Marco Rossi Doria, presidente dell’impresa sociale Con i Bambini,  in un incontro importante a Palazzo Gromo Losa.

Incontro che fa il punto delle iniziative almeno degli ultimi 4 anni di una rete ampia di realtà. Questo percorso ci ha portato alla definizione di una Mappa delle Comunità Educanti del Biellese.  In sostanza sono quell’insieme di iniziative che, con le scuole e fuori da esse, stanno mettendo al centro i bambini e i ragazzi per definire il futuro del nostro territorio.

La Fondazione con i bambini sta investendo molto, insieme alla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli in questo sforzo. Il perché lo ha spiegato lo stesso Marco Rossi Doria: siamo locali e globali. Operiamo per la tutela e la valorizzazione di identità, tradizioni e realtà locali, pur all’interno dell’orizzonte della globalizzazione. E questo ci rende un possibile modello per rimettere al centro le future generazioni e contrastare la povertà educativa.

I dati snocciolati in apertura sono terribili. In Italia la povertà assoluta è triplicata (parliamo di famiglie che hanno un reddito di 800 € al mese) e aumenta anche quella relativa. La povertà educativa non riguarda solo il reddito, ma anche la situazione abitativa, il contesto culturale e così via.

E’ stato spigato il percorso dei progetti di questi anni: Edufablab , Comunity school, Skilland .

Da metà aprile 2023 si aggiungerà Cascina Oremo, la rigenerazione dell’area di fianco a Città Studi a Biella che sarà il luogo di incontro delle comunità educanti.

Uno sforzo del Filo da tessere e della Tantintenti che ci coinvolgerà in molti.

I rimandi che ci ha dato l’ex maestro di strada sono importanti e da tenere a mente.

Ascoltiamo i ragazzi, gli stiamo lasciando un mondo da riparare e non possiamo che scusarci per questo. Dobbiamo cedergli potere.

Proseguiamo nel riparare anche la ferita dello spopolamento. rimaniamo concentrati su come tenere insieme le aree marginali e riportare dei luoghi aggregativi anche nelle valli e nei luoghi marginali.

Teniamo l’eguaglianaza in campo educativo come orizzonte. Non vuol dire standardizzare, dare a tutti lo stesso servizio, bensì differenziare a seconda dei bisogni.

Stimoliamo la capacità di cambiamento, per un mondo in continua crisi sarà una capacità fondamentale. Così come lo è la capacità di adattamento.

Infine ci ha invitati a fare dei gemellaggi, a confrontarci con altri contesti per specchiarci e capire di più gli altri e noi stessi.

Come dicevamo è stato messo un punto su ciò che è stato fatto ma anche soni stati posti degli spunti su come proseguire.

L’aspetto dell’educazione e della formazione è centrale nella ridefinizione del territorio, continuiamo il dialogo.

Grazie agli organizzatori e a Marco Rossi Doria.

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