In corrispondenza con l’associazione Scuola di Barbiana.

Da qualche settimana siamo in corrispondenza con Johanna e Edoardo del Centro Formazione e Ricerca don Lorenzo Milani e Scuola di Barbiana. LA� negli anni ’60 ci fu l’esperienza di doposcuola da cui uscA� la “lettera a una professoressa”, testo ancora vivo di critica alla scuola. La proposta invece fu soprattutto di metodo. Infatti l’apprendimento, ma anche la scrittura e l’elaborazione erano fatti insieme.

Saremmo perciA? felici di poter organizzare un incontro nei prossimi mesi.

Qui sotto l’ultima risposta di Ettore a Edoardo e Johanna.

“Cari Johanna e Edoardo,
ho finalmente letto il materiale che ci avete inviato la scorsa settimana.
La nostra corrispondenza la sto girando ai volontari dei nostri doposcuola.
Parlo, perA?, in prima persona perchA� A? oggi assai difficile produrre un processo di elaborazione collettiva. E Edoardo ha ragione: l’esperienza di Barbiana non bisogna guardarla come un mito, ma renderla attuale.

E allora il problema A? come farlo, come aggiornare un metodo che funzionA? con i contadini – montanari, ma che oggi serve ai nipoti di quei contadini. E in mezzo c’A? quello che descrive Edoardo ne “Il tempo di Barbiana”. Quello che Pasolini definiva la mutazione antropologica della societA� dei consumi.

Ora che quel modello di societA� A? fortemente in crisi noi, nipoti dei contadini, siamo sforniti di strumenti di autodifesa.
Ovvero come si puA? costruire pensiero critico che ci renda capaci (noi, ma per i nostri figli) di costruire solidarietA� e non guerra tra poveri?

Con alcuni ne abbiamo giA� discusso, e vorremmo invitarvi un sabato di dicembre per una discussione pubblica.

Divideremmo la giornata in due parti:

– La prima parte, appunto, su come attualizzare la pratica dei doposcuola alle condizioni di oggi. Vi sono molti gruppi di genitori che si stanno muovendo sul nostro territorio e pensiamo che la vostra esperienza possa aiutarci a creare maggiore coesione.

– La seconda parte potremmo dedicarla al metodo. In particolare al metodo di scrittura collettiva e l’apprendimeto cooperativo.

Qualche mese fa proposi sia ai volontari dei Semi di Serra che a quelli di Associazione Scuola Aperta (i quali hanno un doposcuola nella scuola media di Mongrando) di provare a utilizzare tra noi adulti quel metodo per scrivere quel che viviamo come genitori nella scuola di oggi.
La proposta non funzionA? in quanto A? difficile da realizzare senza che ci sia continuitA� e condivisione, insomma coesione. FinchA� rimaniamo tanti individui separati che pensano che i propri problemi siano unici, difficilmente saremo un collettivo, una comunitA�.
Credo, perA?, che sarebbe importante cominciare a usare questo metodo con i nostri figli.
Anzi, A? necessario per costruire un futuro.

Ettore Macchieraldo”

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