Iperconnessi. Device e tecnologia, rischi e prospettive educative.
Che cosa perdono i ragazzi e le ragazze se non possono usare uno smartphone prima dei quattordici anni? Che cosa perdono se vietiamo loro l’accesso ai social? Che cosa perdono se non gli permettiamo di giocare a GTA? Che cosa perdono se non usano il tablet per studiare?
Sono queste alcune delle domande che tutti i giorni genitori, insegnanti e gli adulti che hanno responsabilità educativa si pongono.
L’incontro si propone di aprire ad una riflessione critica e rigorosa sul rapporto che bambini/e e ragazzi/e hanno con la tecnologia e i vari device a cui accedono nei loro contesti di vita (casa, scuola, tempo libero), provando a tracciare un sentiero che gli adulti educatori possano percorrere.
Si tratta di un percorso difficile ma urgente, perché quella educativa è come una linea sottile schiacciata da posizioni solo all’apparenza contrarie tra loro, quelle degli “apocalittici e integrati”.
Posizioni che sembrano fondarsi su discorsi ragionevoli e netti, ma che sottoposti al vaglio della ricerca della psicopedagogia e delle neuroscienze, si rivelano per quello che sono: luoghi comuni.