Quale futuro per il nostro territorio?

QUALE FUTURO PER IL NOSTRO TERRITORIO?

BIELLA E’ ANCORA UN POLO ATTRATTIVO?

Sono due delle domande che verranno poste a Filippo Tantillo, autore di Italia Vuota, libro viaggio sulle aree interne di recente pubblicazione, la cui presentazione avverrà venerdì 13 ottobre nella sede dell’ARCI Biella-Ivrea-Vercelli, in via Fornace 8/b a Biella, alle ore 17:30

Le aree interne ufficiali sono quelle che distano più di 27,7 minuti dal centro urbano in cui ci sono presenti le scuole superiori, un ospedale attrezzato e una stazione ferroviaria che assicuri connessione al servizio regionale e treni a lunga percorrenza.

Non ci sono solo paesini sperduti ma ci sono anche delle città in questo elenco, non ancora però Biella che mostra indici di declino e spopolamento preoccupanti.

Certo la città dei Lamarmora e dei Sella rimane un polo attrattivo e di servizi per un’area vasta, ma gli indicatori di natalità, mortalità e tasso di immigrazione non sono lontani da quelli di Nuoro o di Matera. Anzi quest’ultima ha un tasso di crescita della popolazione migliore della cittadina piemontese. Infatti Matera si piazza al 3197° posto su 7901 comuni con il -0,8 per mille, Biella al 4137° posto con il -3,7 per mille e Nuoro al 6423° con il -14,0 per mille.

Non è una gara, è la constatazione che anche le città di provincia stanno subendo uno spopolamento simile a quello delle aree rurali e montane che ha caratterizzato l’industrializzazione. La mancanza di prospettive e le condizioni di vita che vengono offerte ai giovani li portano lontano e anche ai piedi delle Alpi Pennine non c’è ricambio generazionale che porti innovazione, dopo la crisi irreversibile del tessile.

“ Il ragionamento è ancora più forte se ci allontaniamo dal polo urbano” dice Ettore Macchieraldo, tra gli organizzatori degli incontri “Molte aree della Provincia di Biella potrebbero rientrare nella categoria ufficiale delle aree interne. Pensiamo a quanto tempo ci vuole per raggiungere Biella da alcuni paesi delle valli che la contornano, ma quello che ci preme discutere con Filippo Tantillo è come invertire il fenomeno.”

L’esperienza e la conoscenza di molte realtà che in tutta Italia si sono rimboccate le maniche e hanno riportato servizi e iniziative dove da tempo si vedevano solo sparire, potrà ispirare e mettere a sistema molte delle attività nostrane che vanno nella medesima direzione, quella di una riscoperta delle aree abbandonate.

“Sono terre che hanno riserve di fonti energetiche primarie” spiega Tantillo “come acqua, vento, biodiversità, ma anche forme di varietà produttiva e agricoltura diversificata, e poi beni culturali diffusi, memorie e saper fare e vi si trovano capacità di immaginare e sperimentare anche al di fuori dello stretto spazio del mercato. Tutti elementi fondamentali se vogliamo realizzare la transizione ecologica e economica di cui si parla tanto.”

L’autore sarà in dialogo con due delle esperienze più significative del Biellese. Ci sarà infatti Giuseppe Pidello, coordinatore dell’Ecomuseo della Valle Elvo e delle Serra, nonché animatore dell’esperienza della Trappa di Sordevolo e Ettore Macchieraldo, vice presidente del Movimento Lento, associazione che ha promosso e sta gestendo il successo del Cammino d’Oropa.

semidiserra@gmail.com

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