Da Olivetti ai pappagalli stocastici. Informatica e Antropocene

Da Olivetti ai pappagalli stocastici. Informatica e Antropocene

Le tecnologie digitali sono il phàrmakon del XXI secolo. Possono aiutare ad affrontare le sfide dell’Antropocene ma hanno un impatto ambientale crescente. Possono aiutare a diminuire i consumi di energia (e di conseguenza ad affrontare l’emergenza climatica diminuendo la CO2 nell’atmosfera) quindi si possono “usare i bit per consumare meno”. D’altra parte, le tecnologie digitali hanno un bisogno crescente di materiali ed energia per la loro produzione e per il loro funzionamento e a fine vita generano una montagna crescente di rifiuti elettronici. Di conseguenza, sta diventando urgente anche “consumare meno per usare i bit”. Come affrontare questo difficile dilemma? Quali azioni sono possibili per minimizzare l’impatto ambientale e i consumi di energia del digitale?

Norberto Patrignani

Docente di Computer Ethics alla Scuola di Dottorato del Politecnico di Torino. Rappresentante nazionale italiano al TC9-Technology and Society dell’IFIP (International Federation for Information Processing). Dal 1974 al 1999 ha lavorato alla Ricerca Olivetti di Ivrea. Ha conseguito il diploma in Elettronica all’ITI Montani di Fermo, la laurea (con lode) in Informatica all’Università di Torino e il dottorato di ricerca (PhD) in Computer Ethics alla Uppsala University, Svezia.

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